Nicole – La Mia Puttana Per Sempre

Era la prima sera senza tua moglie in casa. Dieci giorni via per lavoro.
Credevi di restare solo. Ma Nicole era ancora lì. La giovane nipote brasiliana. Vent’anni appena. Corpo da schiava del piacere. Occhi che non sapevano fingere.

“Zia mi ha detto che posso restare fino a sabato, se per te non è un problema…”
Indossava solo una maglietta larga, niente reggiseno. Le gambe nude. Il culo appena velato.
Tu avevi annuito, con un sorriso neutro. Ma dentro già ribollivi.

Quella sera, il vino, il divano, le risate.
Poi il caldo.
Nicole si è tolta la maglietta. Seno nudo, duro. Nessuna vergogna.
“Mi fido di te…” aveva sussurrato.

Si era seduta in grembo.
Ti aveva cercato con la bocca, con i fianchi, con il cuore che batteva contro il tuo.
E tu l’avevi presa.
Lentamente. Profondamente.
La tua carne nella sua. Il tuo nome sulle sue labbra.

Lei aveva goduto tremando.
E tu l’avevi segnata.
Dentro.
Ovunque.

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La Mattina Dopo

La trovasti in cucina.
Nuda sotto un grembiule.
Il culo scoperto.
La bocca piena di sorrisi sporchi.

“Buongiorno, zio… sono ancora piena di te.”

Ti si inginocchiò davanti.
Ti leccò lentamente.
Ti pulì come un cane fedele.
Poi si voltò.
Ti offrì tutto.

“Allora? Mi scopi anche adesso? Mi tratti come la tua troia?”

E tu lo facesti.
Con forza.
Con parole che spezzavano.
Con colpi che la facevano tremare e squirtare sul pavimento.

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La Notte Successiva

Nicole ti aspettava nel letto.
A quattro zampe. Truccata, nuda. Collare al collo.
Pronta.

“Ti aspettavo… voglio sentirti dentro. Voglio essere usata.”

Tu l’hai presa in gola, l’hai fatta godere con la bocca, poi le hai sussurrato che era solo l’inizio.
L’hai presa da dietro.
Le hai fatto urlare il tuo nome nel cuscino.
L’hai riempita ancora.

E lei:
“Non mi lavare… voglio restare così. Piena. Tua.”

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La Chiamata della Zia

Nicole si mise al telefono con la zia.
Seduta sul letto.
Tu dietro di lei.
Dentro di lei.

“Sì, zia… tutto bene… qui è tutto tranquillo…”

Ogni parola un rischio.
Ogni affondo una minaccia.

Lei si tratteneva. Tu no.
L’hai fatta squirtare mentre parlava.
Le hai coperto la bocca con la mano.
E quando ha chiuso la chiamata…
l’ha leccato tutto via.

“Così. Pulito. Come piace a me.”

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La Pulizia Prima del Sonno

Nicole si era distesa, stanca. Ma tu non avevi finito.
Ti sei messo tra le sue gambe.
Hai leccato tutto.
Ogni traccia. Ogni goccia.
Finché lei non ha tremato di nuovo.
Un altro orgasmo.
Un altro squirt.

Poi l’hai abbracciata.
E lei:
“Domani ti sveglio io. A modo mio.”

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L’Ultimo Risveglio… e il Ritorno della Zia

Nicole ti svegliò con la bocca.
Ti prese piano.
Ti succhiò con fame.
Ti montò mentre ancora dormivi.

E mentre godeva…
La porta si aprì.

La zia.
Valigia in mano.
Occhi fissi.
Nicole sopra di te.
Sporca. Nuda. Aperta.

“Guarda, zia.
Così mi prende.
Ogni giorno.”

La zia era immobile.
Scioccata.
Poi Nicole scese. Ti leccò tutto. Si voltò verso di lei.

“Lo vuoi anche tu?”

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Il Crollo

Tu le ordinasti:
“In ginocchio. Puliscila. Con la lingua.”

La zia si chinò.
Lingua lenta, poi decisa.
Leccò Nicole. Leccò la tua sborra.
Obbedì.
Tremando.
Godendo.

Poi salisti su Nicole.
La prendesti di nuovo.
Mentre la zia guardava.
Umiliata. Bagnata.
Vinta.

“Da oggi,” dicesti, “una sola regola.
Io comando.
Voi servite.
Troie.
Mie.”

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Epilogo – L’Impero del Piacere

La casa cambiò.
Nicole era la tua troia ufficiale.
Sempre nuda. Sempre offerta.
La zia?
La tua serva.
Silenziosa, presente, pronta.

Ogni stanza un teatro.
Ogni giorno un gioco.

Poi Nicole portò un’amica.
Giovane. Curiosa.
Pronta a servire.

E tu capisti:
non era solo sesso.
Era potere.
Era culto.
Era il tuo regno.

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Fine.
(O l’inizio… se vuoi di più.)